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Marocco
Nel 2022, le esportazioni italiane verso il Marocco hanno raggiunto i 3,5 miliardi di dollari, posizionando l’Italia come sesto esportatore nel paese. D’altro canto, le importazioni italiane dal Marocco ammontano a 1,2 miliardi di dollari, facendo dell’Italia il nono importatore.
Il Marocco si presenta come un partner interessante, grazie alla sua stabilità politica, alla posizione strategica e alle politiche di apertura agli investimenti, anche se deve ancora affrontare diverse sfide come l’ineguaglianza economica e l’impatto dei cambiamenti climatici.

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Punti di forza
Il Marocco gode di un alto grado di stabilità politica rispetto ad altri paesi della regione. Il governo si impegna attivamente per incentivare gli investimenti esteri, e la posizione geografica del paese lo rende particolarmente vantaggioso. Situato vicino all’Europa e affacciato sia sull’Atlantico sia sul Mediterraneo, il Marocco, con l’importanza crescente del porto di Tangeri, si configura come un importante snodo logistico per il commercio. Negli ultimi anni, inoltre, ha compiuto passi significativi verso la diversificazione della propria economia, sviluppando settori chiave come l’automotive, il turismo, l’energia rinnovabile e l’agricoltura. L'attrattività del paese come partner commerciale è ulteriormente rafforzata dai numerosi accordi di libero scambio, tra cui quelli con l'UE e gli Stati Uniti.
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Debolezze
Nonostante i passi avanti nella diversificazione, l’economia marocchina resta vulnerabile a fenomeni climatici, poiché l’agricoltura rappresenta ancora una componente rilevante del PIL. Questa dipendenza rende il paese suscettibile a siccità e condizioni climatiche sfavorevoli, che possono compromettere la produzione agricola e avere effetti sull’economia generale. Inoltre, persistono ampie disuguaglianze economiche: alti tassi di disoccupazione, soprattutto tra i giovani e nelle aree urbane, alimentano un crescente malcontento sociale legato al costo della vita e alla difficoltà di trovare lavoro. Un’altra debolezza importante è il deficit commerciale, dovuto in gran parte all'importazione di beni e materie prime necessarie per sostenere i progetti infrastrutturali del paese, nonostante la crescita delle esportazioni.
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Opportunità
Il settore turistico marocchino è in forte espansione e offre importanti prospettive di crescita, così come il comparto manifatturiero, in particolare l’automotive e le energie rinnovabili. Questi settori, in continua evoluzione, possono rappresentare dei motori di sviluppo a lungo termine per l’economia marocchina. Inoltre, il paese è impegnato in numerosi progetti infrastrutturali, tra cui porti, autostrade e reti energetiche, che rappresentano un’opportunità per attirare investimenti stranieri e sviluppare ulteriormente l’economia locale. Il Marocco emerge anche come leader regionale nell’energia solare ed eolica, con un forte sostegno governativo agli investimenti in questo ambito, posizionandosi come un polo di riferimento per le energie rinnovabili nel Nord Africa.
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Minacce
Le tensioni regionali rappresentano una potenziale minaccia per il Marocco. La questione del Sahara Occidentale e i rapporti spesso tesi con l’Algeria potrebbero compromettere la stabilità politica del paese nel lungo termine. Inoltre, il cambiamento climatico costituisce una sfida crescente: le frequenti siccità potrebbero avere conseguenze significative sull’agricoltura, minacciando la sicurezza alimentare e rallentando la crescita economica. Un altro rischio è rappresentato dai costi energetici globali: la dipendenza dalle importazioni di energia espone il paese all’aumento dei prezzi internazionali, rendendo più costosa la produzione interna e potenzialmente riducendo la competitività del Marocco sui mercati globali.




Algeria
Nel 2022, le esportazioni italiane verso l’Algeria hanno raggiunto un valore di 5,8 miliardi di dollari, posizionando l’Italia come il terzo principale esportatore verso questo Paese. Le importazioni dall’Algeria verso l’Italia sono state invece pari a 16,9 miliardi di dollari, rendendo l’Italia il secondo maggiore importatore di beni algerini.
L’Algeria rappresenta un mercato ricco di opportunità per le aziende italiane, soprattutto grazie all’abbondanza di risorse naturali e all’impegno del Paese verso la diversificazione economica. Tuttavia, gli investitori devono essere consapevoli di alcune criticità presenti, tra cui ostacoli burocratici e rischi legati all’instabilità della regione. Nonostante queste sfide, il mercato algerino continua ad attrarre l’interesse delle imprese italiane alla ricerca di nuove possibilità di espansione.

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Punti di forza
L'Algeria si distingue per l'abbondanza di risorse naturali, essendo uno dei principali produttori mondiali di gas naturale e petrolio. Questi settori costituiscono ancora il pilastro dell'economia del paese. La posizione strategica dell'Algeria, vicina sia all'Europa che ai mercati africani, la rende un nodo cruciale per il commercio e gli investimenti intercontinentali.
Le riforme legislative introdotte nel 2022 hanno incrementato l'attrattiva del paese per gli investitori stranieri, tra cui l'abolizione della restrizione del 51/49, che imponeva alle aziende straniere di detenere meno del 49% delle quote in settori non strategici. Parallelamente, il governo algerino ha lanciato iniziative di diversificazione economica, creando opportunità in settori non energetici come l'agricoltura, il turismo e le energie rinnovabili.
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Debolezze
L'economia algerina è ancora fortemente dipendente dal settore degli idrocarburi, con il petrolio e il gas naturale a rappresentare una parte significativa del PIL nazionale. Questa dipendenza la rende vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi globali, esponendo il Paese a potenziali instabilità economiche. Le procedure burocratiche, sebbene in miglioramento, restano complesse e talvolta lente, costituendo un ostacolo per gli investitori stranieri che devono affrontare iter amministrativi non sempre rapidi ed efficienti. Inoltre, le infrastrutture, soprattutto nelle aree meno urbanizzate, mostrano ancora dei limiti: nonostante i progressi recenti, esse non sempre supportano adeguatamente lo sviluppo di progetti di larga scala.
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OpportunitàL'Algeria possiede un notevole potenziale per le energie rinnovabili, in particolare l'energia solare ed eolica, e sta incentivando gli investimenti in questo settore per espandere la propria capacità e diversificare le fonti energetiche. Anche i settori agricolo e manifatturiero sono stati individuati dal governo come ambiti prioritari per la diversificazione economica, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni e stimolare una produzione locale più solida.
Inoltre, grazie agli accordi commerciali siglati con l'Unione Europea e i Paesi arabi, l'Algeria gode di un accesso facilitato ai mercati internazionali, un vantaggio significativo per le aziende che intendono espandersi oltre i confini nazionali.
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MinacceL'Algeria deve confrontarsi con sfide legate all'instabilità politica e regionale: la vicinanza a Paesi segnati da conflitti e alcune incertezze politiche interne possono rappresentare un fattore di rischio per gli investitori interessati a impegni a lungo termine. Inoltre, la presenza di concorrenti regionali, come il Marocco, che attira investimenti grazie a politiche più favorevoli e a una maggiore stabilità, complica ulteriormente il contesto competitivo.
Le fluttuazioni economiche globali rappresentano un'altra vulnerabilità per il Paese, poiché crisi nei prezzi degli idrocarburi o variazioni nel commercio internazionale possono influenzare negativamente la sua economia, ancora sensibile ai cambiamenti nei mercati globali.




Tunisia
Nel 2022, l’Italia si è posizionata come il secondo esportatore verso la Tunisia, con esportazioni che hanno raggiunto i 4,2 miliardi di dollari, e come il terzo importatore di beni tunisini, per un valore di 2,9 miliardi di dollari.

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Punti di forza
L'economia del paese è relativamente ben diversificata, con settori solidi come la produzione manifatturiera, in particolare di componenti automobilistici e aeronautici, chimica, trasporti, agricoltura e turismo. La sua posizione strategica, vicina all'Europa e in particolare all’Italia, e la presenza di accordi di libero scambio con l'Unione Europea rappresentano un vantaggio logistico significativo per esportatori e investitori. Inoltre, la Tunisia è ricca di risorse naturali importanti per il commercio e l'industria, come fosfati, olio d’oliva e idrocarburi. Il paese offre anche una forza lavoro giovane, relativamente qualificata e a basso costo, caratteristica che lo rende particolarmente attrattivo per gli investitori stranieri.
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Debolezze
Dopo la rivoluzione del 2011, la Tunisia ha attraversato un periodo di instabilità politica caratterizzato da governi deboli e proteste sociali frequenti, aggravate dalla disoccupazione giovanile e dalle disuguaglianze regionali; la disoccupazione, in particolare tra i giovani, rappresenta ancora un problema economico significativo, con tassi che si aggirano intorno al 15-17%; inoltre, l’economia tunisina risulta vulnerabile agli shock esterni, legati sia alla dipendenza dalla crescita europea, principale partner commerciale, sia alle condizioni meteorologiche, che incidono fortemente sul settore agricolo.
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Opportunità
Il continuo supporto del Fondo Monetario Internazionale e di altre istituzioni internazionali offre alla Tunisia soluzioni potenziali per affrontare i problemi di debito e deficit, favorendo allo stesso tempo l'attuazione di riforme economiche strutturali; il settore turistico, dopo un periodo di rallentamento, sta riprendendo e rappresenta una delle principali risorse economiche del paese, con ampie possibilità di espansione anche grazie alla vicinanza all'Europa; inoltre, la Tunisia ha grandi opportunità per sviluppare il settore delle energie rinnovabili, come l’energia solare, e attirare investimenti esteri in questo ambito.
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MinacceLa Tunisia ha incontrato difficoltà nell'implementare riforme economiche significative che possano migliorare il clima di investimento, e la mancata conclusione di accordi con il Fondo Monetario Internazionale aggrava la situazione finanziaria; la corruzione e l’economia sommersa, stimata tra il 40% e il 60% dell’economia, costituiscono gravi ostacoli allo sviluppo e alla competitività del paese; inoltre, con un elevato livello di debito pubblico e una gestione finanziaria fragile, la Tunisia rischia di affrontare difficoltà economiche prolungate, in particolare in assenza di nuovi finanziamenti internazionali.




Egitto
L’Egitto rappresenta una grande opportunità per gli investitori, grazie alla sua posizione strategica e alle riforme economiche in corso; tuttavia, il paese deve ancora affrontare sfide legate alla burocrazia, all’instabilità politica e alla fragilità economica.

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Punti di forza
I punti di forza dell'Egitto includono la sua posizione geografica strategica, situata al crocevia tra Africa, Asia ed Europa, che lo rende un hub chiave per il commercio internazionale, con il Canale di Suez essenziale per il trasporto marittimo globale. L'economia egiziana è diversificata e presenta settori solidi come l'energia, il turismo, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) e le industrie manifatturiere, permettendo di distribuire i rischi e attrarre investitori in ambiti vari. Il governo ha inoltre avviato importanti iniziative di modernizzazione, tra cui la creazione di zone economiche speciali, programmi di privatizzazione e incentivi fiscali per attrarre investimenti stranieri in settori strategici. Infine, l'Egitto dispone di un ampio mercato interno, con oltre 100 milioni di abitanti, che rappresenta una grande opportunità per le aziende internazionali.
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Debolezze
Tra le debolezze principali, si segnalano una burocrazia complessa e inefficiente, con una forte presenza di corruzione che costituisce un ostacolo per le imprese straniere. Il settore pubblico, in particolare l'esercito, ha un ruolo dominante nell'economia, limitando lo spazio per il settore privato, che spesso fatica a competere. Inoltre, pur avendo costi del lavoro bassi, vi è una carenza di forza lavoro altamente qualificata in alcuni settori chiave. L’Egitto, pur essendo un produttore di energia, è anche un importatore netto di gas naturale, il che lo rende vulnerabile a fluttuazioni dei prezzi energetici internazionali.
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Opportunità
Le opportunità offerte dal paese comprendono l'espansione delle energie rinnovabili, con un forte potenziale di crescita nelle energie solare ed eolica grazie a investimenti mirati. Il settore ICT e il commercio digitale stanno registrando una rapida crescita, sostenuti da iniziative governative volte a favorire l'innovazione e a migliorare la competitività globale. Inoltre, i massicci progetti infrastrutturali in corso, come la costruzione di nuove città e l'espansione delle reti di trasporto, offrono opportunità significative per gli investitori.
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Minacce
Le minacce includono l'instabilità politica e regionale, con tensioni interne e problematiche legate alla sicurezza e al terrorismo, che possono scoraggiare gli investimenti stranieri e danneggiare settori importanti come il turismo. L'elevata inflazione, le fluttuazioni valutarie e la scarsità di valuta estera contribuiscono a creare un ambiente economico instabile. Infine, la dipendenza dal turismo, pur essendo una fonte di reddito cruciale, rende l'economia vulnerabile a crisi internazionali, come conflitti regionali o pandemie globali.




Iran
Nel 2022, le esportazioni italiane verso l’Iran hanno raggiunto 1,4 miliardi di dollari, posizionando l’Italia come il quinto esportatore verso il paese, mentre le importazioni italiane dall’Iran sono state pari a 1 miliardo di dollari, rendendo l’Italia il settimo importatore. L’Iran rappresenta un mercato con grandi opportunità, grazie alle sue vaste riserve naturali e al potenziale del mercato interno; tuttavia, il paese deve far fronte a sfide significative, come le sanzioni internazionali, l’elevata inflazione e la debolezza del suo sistema finanziario.

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Punti di forza
L'Iran possiede significative riserve di risorse naturali, posizionandosi come una potenza energetica globale grazie alla seconda riserva mondiale di gas naturale e alla terza riserva di petrolio. Il paese vanta inoltre un vasto mercato interno, con un notevole potenziale di crescita, specialmente nei settori manifatturiero e agricolo, che resta poco sfruttato dalle aziende estere a causa delle sanzioni. Situato in una posizione geografica strategica tra Asia e Medio Oriente, l'Iran ha un accesso diretto ai mercati del Golfo Persico e dell'Asia centrale. Le sue competenze tecniche sono un altro punto di forza, con capacità avanzate di ingegneria inversa e innovazione che consentono la produzione locale di tecnologie complesse nonostante le restrizioni alle importazioni.
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Debolezze
Tra le debolezze, l'Iran mostra una forte dipendenza dal settore energetico, rendendo l'economia vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi globali e alle sanzioni. Queste ultime hanno inoltre limitato fortemente l'accesso ai mercati internazionali, ostacolando investimenti, transazioni finanziarie e l’acquisizione di tecnologie avanzate. Il paese soffre di elevata inflazione e volatilità valutaria, con una forte svalutazione del rial che ha aumentato il costo della vita. Infine, il sistema bancario rimane debole, con poche risorse per finanziare le imprese e una scarsa trasparenza e competitività.
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Opportunità
Le opportunità comprendono lo sviluppo del settore del gas naturale, che rimane ancora poco sfruttato, con possibilità di aumentare le esportazioni se le sanzioni venissero allentate. Vi è inoltre un forte potenziale di crescita nei settori manifatturiero e agricolo, con l'opportunità di sviluppare aree economiche non legate all'energia, sostenendo così l'autosufficienza e attirando nuovi investimenti. Potenziali miglioramenti diplomatici, con una possibile riduzione delle sanzioni, aprirebbero la porta a investimenti esteri e alla modernizzazione dei settori chiave. La popolazione iraniana, giovane e qualificata, rappresenta un'importante risorsa per il futuro del paese, con due terzi degli abitanti al di sotto dei 25 anni.
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Minacce
Tra le minacce principali, l'Iran affronta prolungate tensioni geopolitiche, con un elevato rischio di instabilità causato dal conflitto in corso con gli Stati Uniti e altre nazioni occidentali. La competizione nel settore energetico con paesi come Russia e Arabia Saudita, che stanno ampliando la loro quota di mercato, rappresenta un ulteriore rischio per la capacità competitiva dell'Iran. Inoltre, la scarsa infrastruttura finanziaria del paese limita il supporto alla crescita economica, data la mancanza di modernizzazione e le restrizioni imposte dalle sanzioni internazionali.




Oman
Nel 2022, le esportazioni italiane verso l’Oman hanno raggiunto i 500 milioni di dollari, posizionando l’Italia come il settimo esportatore nel paese, mentre le importazioni italiane dall’Oman sono state pari a 400 milioni di dollari, rendendo l’Italia l’ottavo importatore.
L’Oman offre grandi opportunità grazie a una crescente diversificazione economica e alla sua posizione geografica strategica; tuttavia, deve affrontare sfide significative, tra cui la dipendenza dagli idrocarburi e la concorrenza regionale.

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Punti di forza
L'Oman beneficia di una posizione strategica vantaggiosa per il commercio, con accesso diretto al Golfo e al Mare Arabico, che lo rende uno snodo logistico cruciale per il commercio internazionale e regionale. Il paese gode di stabilità politica e diplomatica, rafforzata da una politica estera moderata e da buone relazioni con i paesi vicini, fattori che consolidano la sua credibilità come fornitore di idrocarburi e meta sicura per gli investimenti. Inoltre, il governo ha avviato l'ambizioso piano Vision 2040, volto a ridurre la dipendenza dagli idrocarburi e a sviluppare settori come turismo, logistica, energie rinnovabili e manifattura. Anche la crescita delle infrastrutture sta trasformando l'Oman in un hub logistico regionale, con investimenti significativi in porti, aeroporti e strade che promuovono lo sviluppo di settori chiave come trasporti e logistica.
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Debolezze
Sul fronte delle debolezze, l'Oman rimane dipendente dagli idrocarburi, con il settore del petrolio e del gas che rappresenta ancora il 35% del PIL e il 75% delle entrate fiscali, esponendo l'economia alla volatilità dei prezzi petroliferi. La politica di Omanizzazione, che prevede la sostituzione dei lavoratori stranieri con cittadini omaniti, comporta costi aggiuntivi per le imprese e può rappresentare una sfida per le aziende straniere che dipendono dalla manodopera qualificata estera. Il settore privato, infine, resta meno competitivo, poiché il settore pubblico domina molte aree economiche, e il settore privato deve ancora raggiungere maggiore autonomia.
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Opportunità
Le opportunità per l'Oman comprendono l'espansione del turismo, elemento centrale nel piano Vision 2040, con nuovi investimenti infrastrutturali e un programma di visti residenziali per investitori stranieri che rende il settore promettente. C’è inoltre una crescente attenzione verso settori non petroliferi come agricoltura, pesca e industria mineraria, con un forte sostegno governativo per attrarre capitali privati. Le recenti riforme legali hanno facilitato i partenariati pubblico-privato, in particolare in ambiti come edilizia e infrastrutture, aumentando le opportunità di investimento.
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Minacce
L’Oman è comunque esposto a minacce, tra cui la volatilità dei prezzi del petrolio, che rende l'economia vulnerabile ai cambiamenti dei mercati globali e influisce sulla stabilità fiscale. La regione del Medio Oriente continua a essere soggetta a tensioni geopolitiche, che potrebbero avere impatti negativi sul commercio e sugli investimenti in Oman. Inoltre, l'Oman si trova in competizione con altri paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, che cercano anch'essi di diversificare le loro economie e attrarre investimenti stranieri, intensificando la concorrenza nella regione.




Arabia Saudita
Nel 2022, le esportazioni italiane verso l’Arabia Saudita hanno raggiunto i 4,7 miliardi di dollari, posizionando l’Italia come quarto esportatore nel paese, mentre le importazioni italiane dall’Arabia Saudita sono state pari a 3,2 miliardi di dollari, rendendo l’Italia il quinto importatore.
L’Arabia Saudita offre opportunità uniche per gli investitori, soprattutto grazie alla sua spinta verso la diversificazione economica e ai progetti di sviluppo infrastrutturale. Tuttavia, il paese resta vulnerabile ai rischi legati alla volatilità dei prezzi del petrolio e alle tensioni geopolitiche nella regione.

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Punti di forza
L'Arabia Saudita vanta diversi punti di forza, tra cui le sue ricchezze naturali, essendo uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio con oltre il 15% delle riserve globali. Questa posizione dominante nell’OPEC le conferisce una notevole influenza sui mercati energetici internazionali. Il piano Vision 2030 ha portato una forte spinta alla diversificazione economica, riducendo la dipendenza dal petrolio e promuovendo settori come turismo, intrattenimento, tecnologia ed energie rinnovabili. La sua posizione geografica strategica, al crocevia tra Europa, Africa e Asia, rende l’Arabia Saudita un hub naturale per il commercio internazionale e una meta attraente per gli investitori globali. Progetti infrastrutturali di grande scala, come NEOM e il Red Sea Project, stanno inoltre stimolando investimenti interni ed esterni, attirando capitali nei settori del turismo, della tecnologia e delle energie sostenibili.
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Debolezze
Nonostante gli sforzi di diversificazione, l’Arabia Saudita resta ancora fortemente dipendente dal settore petrolifero, che rappresenta circa il 60% delle entrate pubbliche e il 75% delle esportazioni. Persistono sfide legate alla burocrazia e alla corruzione, con difficoltà nell’accesso ai fondi esteri che possono scoraggiare gli investitori stranieri. Inoltre, una grande parte del lavoro nel paese è svolta da manodopera straniera, rendendo l'economia vulnerabile ai cambiamenti nelle politiche migratorie e lavorative.
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Opportunità
Tra le opportunità, l'Arabia Saudita sta investendo in energia solare ed eolica, puntando a produrre il 50% dell'energia domestica da fonti rinnovabili entro il 2030. I settori non petroliferi, come il turismo, la logistica, l'intrattenimento e la tecnologia, sono in rapida crescita, sostenuti da incentivi governativi e da mega-progetti in corso. Inoltre, l’introduzione di zone economiche speciali, incentivi fiscali e iniziative di privatizzazione rendono l’ambiente imprenditoriale più favorevole per gli investitori internazionali.
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Minacce
Il paese deve però affrontare alcune minacce. L'economia saudita resta sensibile alla volatilità dei prezzi del petrolio, il che rappresenta un rischio importante per la stabilità economica. Le tensioni geopolitiche, nonostante i recenti miglioramenti nei rapporti con l'Iran, continuano a costituire un rischio per la sicurezza e la stabilità del paese. Inoltre, l’inflazione globale e le sfide economiche sui mercati finanziari potrebbero limitare la crescita e aumentare il costo della vita, influenzando negativamente la domanda interna.




Indonesia
Nel 2022, le esportazioni italiane verso l’Indonesia hanno raggiunto 1,2 miliardi di dollari, posizionando l’Italia come il dodicesimo esportatore nel paese, mentre le importazioni italiane dall’Indonesia sono state pari a 3,96 miliardi di dollari, rendendo l’Italia il diciassettesimo importatore.
L’Indonesia rappresenta un mercato ricco di opportunità, soprattutto per gli investitori nei settori delle infrastrutture, della tecnologia e delle risorse naturali. Tuttavia, il paese deve confrontarsi con sfide significative, tra cui incertezze politiche e rischi naturali.

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Punti di forza
L'Indonesia vanta diversi punti di forza, tra cui un vasto mercato interno con oltre 270 milioni di persone, che la rende uno dei più grandi mercati di consumo al mondo e attrae numerosi investitori locali e internazionali. Nel 2023 ha registrato una crescita significativa degli investimenti esteri diretti, in particolare nei settori minerario, delle infrastrutture e della trasformazione industriale delle risorse naturali. Il paese è ricco di risorse minerarie, come nickel, carbone e gas naturale, che la posizionano tra i principali esportatori di materie prime a livello globale. Inoltre, l'appartenenza all'ASEAN garantisce all'Indonesia un accesso privilegiato ai mercati regionali, accrescendo la sua competitività nel sud-est asiatico.
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Debolezze
L'Indonesia affronta anche alcune debolezze, tra cui infrastrutture inadeguate, specialmente nelle aree rurali e nelle isole più remote, dove mancano servizi essenziali come energia e trasporti. Una dipendenza significativa dalla domanda cinese di materie prime rende l'economia vulnerabile alle fluttuazioni del mercato cinese. Inoltre, nonostante i progressi economici, una parte consistente della popolazione vive ancora in condizioni di povertà, limitando la capacità di consumo interno.
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Opportunità
Le opportunità includono l'espansione del settore digitale, con un potenziale enorme di crescita grazie a una rapida diffusione di internet che facilita il commercio elettronico e altri servizi online. Il governo indonesiano sta inoltre promuovendo l'attrazione di investimenti esteri in settori innovativi come l'elettronica, le energie rinnovabili e la produzione di veicoli elettrici. Il settore turistico, infine, sta vivendo una forte ripresa grazie alla riapertura post-pandemia, rappresentando un'ulteriore opportunità di investimento.
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Minacce
Tuttavia, l'Indonesia deve fare i conti con alcune minacce, come i rischi geopolitici legati alle elezioni del 2024, che potrebbero generare incertezze politiche e sociali, scoraggiando gli investimenti stranieri. Il paese è anche vulnerabile a calamità naturali, tra cui terremoti e tsunami, che possono incidere negativamente sugli investimenti in infrastrutture e sullo sviluppo complessivo. Infine, le incertezze economiche globali, con il rallentamento della domanda da parte di Cina e Stati Uniti, potrebbero avere un impatto negativo sulle esportazioni di materie prime indonesiane.



